Anche l’Italia ha la sua Terra di mezzo. Una regione fatta di monti, boschi e castelli: l’Abruzzo. E da qualche anno a Bucchianico, un paesino a pochi chilometri da Chieti, sta nascendo anche una contea di hobbit. L’idea è venuta a Nicolas Gentile, 37enne pasticcere con la passione per il fantasy e grande fan del Signore degli Anelli.
Negli anni, Nicolas, ha realizzato molti eventi a tema nella sua comunità che conta poco più di 5mila abitanti. A un certo punto, però, ha capito che la sua vita in paese fatta di piccole abitudini, di una ritualità immersa nella natura e costituita più o meno sempre dalle stesse persone era sempre più simile a quella descritta da Tolkien. “Negli anni mi sono reso conto che gli hobbit non potevano che essere abruzzesi – racconta Gentile – lo stile di vita dei nostri paesini è molto simile alla vita hobbit. Vivo in un posto dove tutto muta molto lentamente, i miei parenti sono quasi tutti contadini, come gli hobbit. E anche io, che lavoro in una pasticceria, faccio un mestiere molto da hobbit. E quindi mi sono detto: anche io sono un hobbit”.
Per questo, Nicolas ha deciso di acquistare un terreno a Bucchianico, per costruire la sua casa hobbit. Si tratta di una sorta di bungalow, di circa venti metri quadrati, molto simile a quello di Bilbo Baggins. La sua idea iniziale era quella di utilizzare quel rifugio come il suo Locus amoenus, il luogo incantevole della letteratura latina, in cui trascorrere il tempo libero e rilassarsi magari leggendo e fumando l’erba pipa. Nicolas però non aveva capito che da quell’esatto momento, la sua Contea aveva già iniziato a prendere vita. Infatti, per festeggiare la costruzione della sua nuova dimora da uomo di Arda ha organizzato un evento intitolato Buon compleanno Bilbo e si è rivelato un grande successo. “Spesso quando organizzavo un evento in paese, dovevo pagare le tasse per il suolo pubblico al Comune”, spiega Gentile, “e anche per questo avevo deciso che comprare un terreno sarebbe stata la migliore soluzione per fare in modo di dar vita ad altri eventi e nello stesso tempo avere la mia isola felice. Tuttavia, dopo il primo evento nella mia nuova casa hobbit, ho ricevuto tantissimo affetto dalle persone. Per vedere la mia casa hobbit sono venuti da diverse regioni d’Italia, una coppia addirittura è partita dalla Francia. Lì ho capito che non poteva essere un qualcosa da tenere soltanto per me, ma doveva essere un qualcosa da condividere anche con altre persone”.
E così, è nato il progetto della Contea Gentile. Nel giro di un anno, la pagina Instagram di Nicolas (@_myhobbitlife_) ha ottenuto quasi 15mila follower: lì racconta la sua vita da hobbit e lì le persone sostengono la sua iniziativa. L’obiettivo di Nicolas si è quindi trasformato nel tempo: da una casetta in campagna, ora la sua idea è quella di realizzare un vero villaggio con una ventina di case hobbit. Ovviamente, Nicolas ha dovuto affrontare anche il suo Smaug, in questo caso rappresentato dalla burocrazia: “Mi è capitato di presentare questo progetto, articolato nel dettaglio, per ricevere dei fondi e finanziare il progetto ma mi è stato risposto che non era interessante”. Ma gli hobbit, come sottolineato più volte dallo stesso Tolkien, sono forti e coraggiosi, un po’ come gli abruzzesi, forti e gentili. Per questo Nicolas non si è arreso e la sua contea prenderà vita: “A settembre lancerò il crowdfunding per la costruzione della Contea Gentile”, dice: “per la burocrazia verrà inquadrato come una sorta di agriturismo fantasy, ma a me non interessa più di tanto il risvolto economico di questo villaggio. Mi interessa che le persone vivano bene l’esperienza della vita hobbit, magari apprezzando di più anche le risorse che può offrire una regione come l’Abruzzo”.
Quella che fino a pochi mesi fa era un’idea molto interessante ora è stata messa nero su bianco e a guardare i disegni e le proiezioni di quello che diventerà la Contea Gentile sembra di essere davvero nei film di Peter Jackson: “C’è un progetto architettonico che si aggira sui 100mila euro”, spiega Nicolas: “un costo importante che non posso sostenere da solo e che sarà finanziato attraverso un crowdfunding. Inoltre, grazie a una recente variazione del piano regolatore, quel terreno agricolo dovrebbe presto diventare un terreno a uso turistico con un margine di 400 ettari per costruire. Con la collaborazione di un architetto sto realizzando la Casa madre degli hobbit, mentre per le case piccole mi affiderò a una ditta abruzzese che realizza proprio case hobbit. Ogni bungalow sarà costruito sul terreno e poi ricoperte dal terreno”. Qui si potrà dormire, godersi la campagna e ovviamente mangiare: “Ci saranno tutti i servizi, anche il wi-fi, – prosegue – anche se alcuni mi hanno contestato che è molto poco hobbit, credo che la vera natura degli hobbit sia quella di avere ogni tipo di comodità, noi siamo hobbit moderni e creerò case saranno dotate di tutto. Starà poi alle persone decidere se passare tutto il tempo al cellulare o godersi la comunità della contea”.
Nonostante, la Contea Gentile stia assumendo sempre più le sembianze di un progetto imprenditoriale a tutti gli effetti, Nicolas ci tiene a precisare che il tornaconto economico non sarà l’obiettivo principale dietro al suo villaggio hobbit abruzzese: “Circa una quindicina di persone da tutta Italia mi hanno chiesto di acquistare una parte del terreno per costruire una casa hobbit e viverci, ma ho sempre detto di no, e non solo perché non si tratta di un terreno adibito alla costruzione residenziale. Avrei detto di no a prescindere, anche se questo mi avrebbe fatto perdere della liquidità immediata. La mia idea però è che tutti possano vivere l’esperienza della contea, e non solo alcuni. Il prezzo sarà quello di normale bed & breakfast”.
La Contea, dunque, non sarà solo un villaggio, ma una vera e propria esperienza di vita a metà tra la cultura hobbit e quella abruzzese, che nasce da una consapevolezza che Nicolas ha maturato col tempo: “In un periodo della mia vita sono stato male e ho dovuto affrontare la leucemia – racconta – da quel momento ho capito che la mia vita volevo viverla in modo diverso. Può sembrare strano o retorico, ma lì ho capito che nel tempo che ho voglio pensare a stare bene io, a far star bene la mia famiglia e a far star bene le persone che verranno nella contea. La mia idea è quella di cambiare la concezione attuale del nostro futuro. Io non sono un eremita, anzi, voglio che le persone vengano qui per poi tornare nel loro modo con una visione diversa del mondo. La contea non è un posto, la contea è una speranza”.
*FONTE: Wired.