Akira Toriyama, il “papà” di Dr. Slump e Aralee di Dragon Ballnonché uno dei mangaka più influenti di tutti i tempi, è morto a 68 anni. L’autore giapponese ha sofferto di un ematoma subdurale acuto, un tipo di emorragia al cervello: la notizia è arrivata da un comunicato pubblicato sul sito ufficiale di Dragon Ball e rilasciato dallo Studio Bird di Toriyama. Il comunicato esprime rammarico per il fatto che al momento della sua morte l’autore avesse ancora diversi progetti in cantiere, e lamenta la perdita di tutto ciò che avrebbe realizzato. Ricorda anche le molte opere amate che Toriyama ha prodotto nel corso dei suoi 45 anni di carriera.
Akira Toriyama è morto il 1° marzo e al suo funerale hanno partecipato solo i suoi familiari e pochissimi amici, secondo una dichiarazione del sito web di Dragon Ball. Al momento della sua morte, Toriyama aveva ancora delle opere incompiute: “Avrebbe avuto ancora molte cose da realizzare. Tuttavia, ha lasciato a questo mondo molti titoli di manga e opere d’arte”, ha dichiarato il suo studio. “Speriamo che il mondo unico creato da Akira Toriyama continui a essere amato da tutti per molto tempo ancora”, ha aggiunto. I fan hanno reso omaggio a Toriyama per aver creato personaggi che sono diventati parte della loro infanzia e hanno offerto le loro condoglianze sui social media. “Grazie per aver creato un manga che rappresenta la mia giovinezza. Riposa in pace, grazie per il tuo duro lavoro”. “È troppo presto, è troppo triste”, ha scritto un altro utente giapponese di X. “La sua eredità vivrà per sempre. Grazie per aver creato il personaggio anime più iconico di tutti i tempi, Akira”, ha scritto un altro utente.
Nato a Nagoya, in Giappone, il 5 aprile 1955, Toriyama ha fatto il suo ingresso nel mondo dei fumetti all’inizio degli anni ’80 con Dr. Slump e Arale, incentrato sulla vita quotidiana di uno scienziato svitato e di una buffa bimba robot. Dragon Ballha debuttato nel 1984, partendo dalle avventure di un forzuto bimbo e diventando una saga familiare infinita zeppe di personaggi iconici, da Vegeta a Piccolo. La trasposizione animata è se possibile, ancora più popolare. Il lavoro di Toriyama ha spaziato tra manga, anime e videogiochi e il suo stile è diventato immediatamente riconoscibile nel corso degli anni. Se Dragon Ball e i suoi vari sequel, spin-off e videogiochi sono probabilmente le sue opere più iconiche, i suoi disegni dei personaggi hanno anche definito il look della serie Dragon Quest e dei giochi Chrono Trigger e Blue Dragon.
Alcuni dei suoi lavori postumi includono il prossimo Rpg Sand Land, basato sull’omonimo manga del 2000, e il prossimo anime di Dragon Ball, intitolato Dragon Ball Daima, che presenta un tenero stile artistico chibi e vede il ritorno di personaggi importanti come Goku e Vegeta. In un’intervista rilasciata nel 2013 al quotidiano giapponese Asahi, Toriyama aveva dichiarato di non avere idea di come Dragon Ball sia diventato così popolare nel mondo. Aveva descritto l’opera come un miracolo, “visto che ha aiutato una persona come me, con una personalità contorta e difficile, a fare un lavoro decente e a farsi accettare dalla società”. “Quando disegnavo la serie, l’unica cosa che volevo fare era piacere ai ragazzi in Giappone”, ha detto. La famiglia di Toriyama non ha ancora deciso se organizzare un incontro commemorativo in futuro.
Il maestro Eiichiro Oda ha scritto una lettera commemorativa per lui:
*FONTE: Wired.it