Tokyo, secondo l’ultimo rapporto stilato dall’Economist Intelligence Unit, è al primo posto tra le città più sicure al mondo.
Al secondo posto, invece, c’è Singapore, mentre Osaka si piazza al terzo.
Quest’anno, secondo quanto riferito dai ricercatori che hanno condotto lo studio, l’indice di 60 città mirava al concetto di resilienza urbana, ovvero la capacità di assorbire e riprendersi da qualsiasi shock. Questo concetto negli ultimi anni ha guidato la sicurezza urbana; infatti, i responsabili politici mostrano sempre più interesse negli impatti dei cambiamenti climatici.
Nello specifico sono stati valutati quattro tipi di sicurezza: digitale, infrastruttura, salute e sicurezza personale. Nella top ten si può notare come l’area asiatica e quella del Pacifico abbiano dominato: Sydney è al quinto posto, la Corea del Sud con Seoul all’ottavo e ancora l’Australia con Melbourne al decimo. Per quanto concerne l’Europa tra le prime dieci più sicure si trovano soltanto Amsterdam e Copenaghen.
Londra purtroppo non rientra tra le prime, ma si attesta soltanto al quattordicesimo posto ed è l’unica presente in tutto il Regno Unito. Sempre secondo i ricercatori, tutte queste città hanno ottenuto anche ottimi risultati sotto altri aspetti, come per esempio nell’accesso alle cure sanitarie di alta qualità, team dedicati alla sicurezza informatica, e nella pianificazione delle catastrofi.
Alcune città hanno fatto passi da gigante, come Chicago e New York che sono famose per l’alto tasso di criminalità. Le rappresentanti europee hanno raggiunto buoni risultati nel settore della salute, mentre non hanno brillato per quanto riguarda la sicurezza digitale, per la capacità dei cittadini di utilizzare liberamente internet e altri canali digitali senza la paura della violazione della privacy o del furto d’identità.
Infine, agli ultimi posti della lunga classifica delle città più sicure al mondo – e dunque in questo caso meno sicure – troviamo Lagos in Nigeria, Caracas in Venezuela, Yangon in Myanmar, Karachi in Pakistan e Dhaka in Bangladesh.
*Fonte: Il Giornale.